Generalità
••• In termini generali tetrarchia significa dal greco “governo della quarta parte di un paese”, Più in particolare, venne definita in questo modo la forma di governo istituita dal 286 d.C. dall’Imperatore romano Diocleziano, nel tentativo, alla fine risultato vano, di rendere più stabile la successione imperiale – sottraendola alle legioni – e più efficace la difesa dei confini statali. In sostanza, la tetrarchia prevedeva che l’Impero romano venisse diviso tra quattro sovrani, dei quali due denominati “augusti” (Diocleziano, Massimiano), dotati di maggiori poteri rispetto agli altri due, denominati “cesari” (Costanzo Cloro, Galerio), di grado, per l’appunto, inferiore, ma destinati a succedere agli augusti immediatamente dopo la loro morte o anche abdicazione. L’Impero fu, dunque, suddiviso in quattro zone: a Diocleziano – dei quattro il “senior augustus” dotato del supremo potere – l’Oriente; a Massimiano l’Italia; a Galerio l’Illirico; a Costanzo Cloro le Gallie.
••• La ripartizione dell’Impero in questo modo aveva un significato soprattutto amministrativo e garantiva – o per meglio dire avrebbe dovuto garantire – l’unità politica dell’Impero romano. Tuttavia, a causa del suo difficile e precario equilibrio, la tetrarchia entrò ben presto in crisi, innanzitutto dopo l’abdicazione di Diocleziano nel 305 d.C. e, forse ancor di più, dopo la morte di Costanzo Cloro nel 306 d.C., quando le legioni occidentali, anziché favorire l’ascesa al trono del suo cesare, Severo, imposero e acclamarono Imperatore suo figlio, il futuro Costantino I, facendo ricadere così nell’anarchia l’Impero, dalla quale ne venne fuori soltanto nel 324 d.C. con l’affermazione definitiva di Costantino, il quale, dopo diversi anni di cruenti guerre civili fra i diversi pretendenti, riuscì gradualmente ad instaurare un sistema di potere incentrato non più sulla tetrarchia, ovvero sulla condivisione del potere e sull’avvicendamento dei cesari agli augusti, bensì sul classico principio dinastico, che prevedeva i figli succedere al padre.
Bibliografia
••• “La storia”, UTET, Torino, 2007; De Agostini, Novara, 2007; Mondadori, Milano, 2007